Nonostante l’evoluzione delle tecnologie e, di conseguenza, delle possibilità di sostegno alle organizzazioni non profit in tutta sicurezza e tracciabilità, i “salvadanai” rappresentano ancora oggi una diffusa modalità di raccolta fondi, evidentemente per la facilità relativa con cui l’organizzazione può allestire una raccolta adoperando uno strumento di questo genere. A tale aspetto, va sicuramente aggiunta la facilità del gesto da parte del donatore, e la possibilità di elargire anche modeste somme si denaro.
Dato però che nei luoghi in cui vengono esposti i “salvadanai” (negozi, aeroporti, centri commerciali, supermercati, ecc.) non sono presenti gli operatori dell’organizzazione non profit – aspetto che può generare una certa diffidenza da parte della cittadinanza, il quale non può ricevere in via immediata e diretta le informazioni riguardanti l’organizzazione e le motivazioni legate alla raccolta – le non profit sono tenute a garantire il massimo livello di trasparenza adottando dei semplici ma efficaci accorgimenti.
Vediamoli:
a) Predisporre un elenco esaustivo e preciso dei luoghi di collocazione dei salvadanai;
b) Predisporre un calendario inerente l’indicazione del periodo di tempo in cui i “salvadanai” verranno esposti;
Tali informazioni, andranno evidenziate all’interno di un documento apposito, all’interno del quale verrà indicata anche la sede ove avverranno le operazioni di apertura dei salvadanai.
c) Sigillare i contenitori (con appositi nastri, lucchetti, ecc.) e attribuire agli stessi un numero progressivo, adoperando la numerazione del bollettario cosiddetto “madre-figlia”, e apponendo sul contenitore la parte del bollettario denominata “figlia”;
d) Riportare in modo chiaro sul contenitore i dati che identificano l’organizzazione non profit e la finalità della raccolta stessa;
e) Aprire i contenitori nella sede stabilita, autorizzando preventivamente gli Organi di controllo (polizia locale, funzionari pubblici, ecc.) ad accedere ai locali dell’organizzazione per assistere alle operazioni di apertura (riportare menzione di tale operazione nelle informazioni comunicate al pubblico);
f) Redigere il verbale di versamento in cassa, che attesta la cifra raccolta, sottoscritto da almeno due rappresentanti dell’ente.
Queste, in breve, le regole essenziali da seguire per porre in essere una raccolta tramite “salvadanai” trasparente.
Da rammentare, infine, gli ulteriori elementi da tenere in considerazione, ossia quelli a valenza strategica, sintetizzabili in 3 brevi assiomi:
1 | Pianificare le attività di raccolta con largo anticipo;
2 | Selezionare opportunamente i luoghi di esposizione, coinvolgendo da subito gli esercizi commerciali o gli enti da coinvolgere;
3 | Utilizzare tutti i mezzi di comunicazione possibili (stampa, tv locali, sito web, pagina Facebook dell’organizzazione, ecc.), per pubblicizzare e creare attenzione attorno alla campagna, oltreché per comunicare i risultati ottenuti e le azioni intraprese con gli importi raccolti.
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